Coronavirus: l'impatto sul settore automobilistico
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Direttore: Alessandro Plateroti

Coronavirus: l’impatto sul settore automobilistico

Motore

Per quanto le notizie sul recente coronavirus siano incentrate prevalentemente sulla prevenzione, c’è anche chi si è interrogato sul possibile impatto che il virus potrebbe avere sull’industria automobilistica europea.

Come recentemente dichiarato da Mike Manley, amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, la preoccupazione per la produzione automobilistica europea starebbe cominciando a farsi sentire, soprattutto tra gli esperti del settore. Tra le ultime notizie, poi, sarebbe emersa anche quella relativa alla sospensione forzata della produzione di Fiat 500L, che si spera possa riprendere a pieno regime tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.

Quali potrebbero essere gli altri effetti sull’economia?

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Le conseguenze sul valore dell’euro

Guardando alle ripercussioni economiche in senso più ampio, è evidente che il coronavirus stia avendo un forte impatto non solo sulle singole industrie, ma anche sul valore dell’euro in toto. Per capirne il motivo, guardiamo innanzitutto a cos’è il forex: questo può essere definito come una rete all’interno della quale avvengono le compravendite di valute, il prezzo delle quali è strettamente correlato ai principali eventi finanziari.

In altre parole, poiché i trader tendono ad investire su economie stabili, notizie negative o poco incoraggianti tendono ad influenzare gli investimenti in una determinata valuta. In un momento storico caratterizzato dalla diffusione del coronavirus, dalla Brexit e dalla crisi in Germania, l’euro non se la starebbe passando poi così bene.

Secondo le ultime notizie, infatti, la moneta unica avrebbe raggiunto i minimi, subendo un deprezzamento contro le principali valute mondiali, sterlina e dollaro statunitense compresi. Se le esportazioni dovessero subire ulteriori ritardi, soprattutto in un Paese fortemente dipendente dal mercato estero come la Germania, il valore dell’euro potrebbe raggiungere livelli bassissimi, almeno nel breve termine.

L’impatto sul mercato auto

Componenti automobilistici
Componenti automobilistici

Guardando al settore automobilistico, invece, in Cina si sarebbe già registrato un calo del 92%: visto il blocco delle fabbriche nella regione dello Hubei, infatti, le immatricolazioni di auto non sarebbero state più di 800 nel mese di febbraio. La produzione continuerà ad essere sospesa almeno fino al prossimo 11 marzo, con conseguenze non da poco su marchi come Renault, Nissan, Honda e Bosh. Nel complesso, saranno almeno 1,7 milioni in meno le auto prodotte in Cina in questo periodo.

Di conseguenza, a fare i conti con la crisi del settore sarà anche l’Europa, sia per l’ambito produzione sia per quello delle vendite. La Cina è infatti uno dei principali fornitori del mercato auto a livello globale, motivo per il quale la chiusura delle fabbriche avrebbe avuto un forte impatto anche sull’intera produzione comunitaria. Una delle case automobilistiche più a rischio sarebbe proprio la tedesca Volkswagen, che farebbe il 40% della sua produzione proprio in Cina. Fortemente a rischio anche General Motors, la cui produzione nella Repubblica Popolare ammonterebbe a circa il 19%.

Quella del coronavirus, dunque, non è solo un’emergenza sanitaria. La Cina, infatti, rappresenta una delle principali potenze economiche e il suo arresto forzato non può che generare conseguenze disastrose sull’economia di tutto il mondo. Il settore automobilistico è certamente tra i più a rischio.

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ultimo aggiornamento: 26 Marzo 2020 17:34

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